Aprirsi alla globalizzazione non significa solo portare l’Italia nel mondo, esportando i nostri prodotti ed investendo in nuovi mercati. Significa anche portare il mondo in Italia. Vuol dire attrarre il capitale, finanziario ed umano, con il quale partecipare da pari alla formazione globale del valore e creare lavoro, sapere, e crescita per i nostri cittadini.

È per rispondere a questa sfida che il Governo lancia Destinazione Italia che, sviluppato in stretto raccordo con le priorità di politica economica indicate dal Documento di economia e finanza e dalla Legge di Stabilità, definisce un complesso di misure finalizzate a favorire in modo organico e strutturale l’attrazione degli investimenti esteri e a promuovere la competitività delle imprese italiane, che verranno introdotte progressivamente nell’ordinamento secondo una tempistica che costituirà l’agenda del Governo.

Nella prima versione, si tratta di 50 misure che mirano a riformare un ampio spettro di settori, dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca, a valorizzare i nostri asset, e a sviluppare una politica di promozione internazionale del nostro Paese mirata sugli investimenti.

Il Governo si impegna in tempi brevi a tradurre queste misure in concreti atti e norme di legge e ad avviare un monitoraggio settimanale della loro attuazione. Il Governo si impegna ad approfondire e ad attuare gli interventi contenuti in Destinazione Italia in coerenza con i documenti programmatici di finanza pubblica e con il quadro economico e finanziario definito dalla Legge di Stabilità Destinazione Italia è un living document.

Sulla base di questa versione 0.5 il Governo avvierà una consultazione pubblica di tre settimane coinvolgendo cittadini, imprenditori italiani ed esteri, associazioni non solo di categoria, sindacati ed esperti, che condurrà alla versione 1.0.

La Presidenza del Consiglio monitorerà l’impatto di Destinazione Italia con il supporto di Istat, Antitrust, Consob e Banca d’Italia, nonché delle organizzazioni internazionali. In questo esercizio saranno coinvolti i vari stakeholders, a cominciare dagli investitori esteri in Italia. I risultati conseguiti saranno valutati dal Consiglio dei ministri e resi pubblici. Un rapporto su Destinazione Italia e sullo stato degli investimenti esteri in Italia sarà presentato ogni anno in Parlamento e trimestralmente il Consiglio dei Ministri, sulla base di un cronoprogramma, farà il punto sul suo stato di attuazione, per definire interventi che superino le criticità e per selezionare ulteriori linee di intervento.

 

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